Dai Millennials alla Generazione Z

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Dai Millennials alla Generazione Z

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2 – Dai Millennials alla Generazione Z
 
Eccoci alla seconda puntata del mio compendio semi-serio per Baby-boomers: se siete ancora con me vi ringrazio per il vostro tempo; se avete abbandonato il campo perché l’argomento non vi interessava più di tanto, grazie lo stesso! Infine, se ciò che avete letto vi è piaciuto e/o ha suscitato in voi delle considerazioni, apponete un like alla fine dell’articolo e/o scrivetemi due righe nei commenti per condividere il vostro pensiero al riguardo.
Nel primo numero, avevo accennato brevemente alle generazioni successive a quella dei Baby-Boomers: i Millennials e la Generazione Z.
Qui di seguito spiegherò le similitudini e le differenze tra i gruppi e le caratteristiche di ognuno. La mia descrizione non esaustiva vuole semplicemente aiutare coloro che leggeranno ad iniziare ad orientarsi nel mondo ipertecnologico dei nuovi giovani, familiarizzandosi con alcuni dei termini da loro comunemente utilizzati e che per noi “Boomers” potrebbero risultare un pochino, per così dire, astrusi.
Iniziamo dai Millennials: chi sono questi sconosciuti? Avendone uno in casa, ho testato sul campo ciò che sto per dirvi e chiunque si trovi a condividere con me tale esperienza, potrà essere più o meno d’accordo - qui ci va la faccina da boomer 😊
Conosciuti anche come Generazione Y (dove Y sta per “Yes”), “Echo boomers” (figli degli appartenenti alla generazione dei Baby-Boomers) o anche “Nativi Digitali” (non conoscono un mondo senza Internet o senza devices tecnologici (termine inglese che sta ad indicare i dispositivi utilizzati), i Millennials, secondo la fonte più accreditata del Pew Research Center di Washington D.C., sono quelli nati tra il 1981 ed il 1996. Per inciso, tra i Boomers ed i Millennials, c’è anche un’ulteriore raggruppamento che va sotto il nome di Generazione X, quelli cronologicamente compresi tra il 1965 ed il 1980.
I Millennials sono caratterizzati dall’essere multitasking (fare più cose contemporaneamente). Questo spesso li porta ad essere distratti. I Social Media hanno senza dubbio contribuito a questo tratto particolare del loro carattere. I Millennials credono in loro stessi, sono determinati: si definiscono temerari ma non arroganti. Tuttavia corrono spesso rischi perché sanno che qualcuno verrà a toglierli dai guai. Sono indipendenti: sono cresciuti con la crisi economica degli anni 2000 ma pensano di poter raggiungere un’indipendenza economica se ce la mettono tutta. Inoltre essi hanno bisogno di riconoscimento, di continue gratificazioni e li vogliono subito. In loro è presente una forte componente narcisisitica dovuta spesso all’educazione impartita dai loro genitori. Sono individui dalla mentalità aperta, avventurosi, desiderosi di conoscere il mondo, cresciuti a pane e Internet mentre nascevano e si sviluppavano i Social Network. Abbracciano le nuove idee e tendenze e la loro creatività è legata allo sviluppo della tecnologia. Sono collaborativi, abituati a lavorare in gruppo e ad interagire con gli altri. I Millennials vogliono fruire dei contenuti video più velocemente possibile e non importa se per ottenere un servizio di streaming online dovranno pagare (Netflix, per esempio).  YouTube è una delle piattaforme più usate. Infine, i Millennials sono appassionati di musica e amano seguire concerti dal vivo.
Le differenze tra i Millennials e la Generazione Z sono anche fattori di tipo tecnologico e sociale. Quando nel 2007 è uscito sul mercato il primo iPhone, la Generazione Z aveva circa 10 anni per cui i suoi appartenenti sono cresciuti con questo strumento e sono stati abituati fin da piccoli ad utilizzare smartphone e tablets. Di conseguenza, il rapporto tra i membri della Generazione Z con Internet è diventato molto stretto. Pensate che gli appartenenti alla Generazione Z non hanno mai utilizzato un’enciclopedia per fare una ricerca scolastica. La Generazione Z segue YouTube e Instagram mentre disdegnano Facebook. La loro soglia d’attenzione è molto bassa in quanto abituati a ricevere molti stimoli differenti allo stesso tempo. Anche loro come i Millennials sono multitasking. I ragazzi della Generazione Z credono in sé stessi, sono molto indipendenti, consumatori esigenti che amano interagire con le aziende da cui acquistano con commenti e critiche. Essi sono nati in un mondo globalizzato e le loro amicizie vanno oltre confini, generi ed etnie. La Generazione Z è altruista, talvolta fa volontariato e lotta per i propri diritti e per la salvaguardia dell’ambiente.
La Generazione Z si chiama così perché i suoi membri sono gli ultimi cronologicamente parlando, dopo la Generazione X e la Y. Anche definiti come “Post-Millennials”, si sono guadagnati il nome di iGeneration per sottolineare il fatto che siano “Nativi Digitali”, avvezzi già dalla nascita a dispositivi iPhone e PC avanzati e pertanto sono anche i più preparati nel campo del Web (della Rete Internet). Essi sono nati dal 1995 ad oggi; hanno visto e vissuto eventi e conquiste sociali quali relazioni interraziali, matrimoni gay e diritti LGBTQ+ (parleremo di questo in seguito), l’utilizzo di smartphone fin da bambini e tecnologie innovative. Non leggono libri o giornali in cartaceo, guardano films su Internet, su Netflix, più che in TV e fanno amicizia su piattaforme Social. Wikipedia e Google sono le loro enciclopedie. Spesso questo stato di costante connessione, questo continuo passare dalla vita reale a quella virtuale e spesso confonderle, sortisce effetti negativi sul loro senso di felicità. Spesso essi hanno paura di perdere qualcosa mentre sono “disconnessi”, il che li spinge ad un rapporto morboso con la connessione di cui non possono fare a meno. Il loro social media preferito è Instagram mentre Whatsapp prende il posto della posta elettronica, perché più rapido. La comunicazione deve avvenire tramite Social, essere breve e incisiva, in grado di incuriosire partendo dalle immagini.
Spero di aver risposto ad alcune delle possibili domande o di aver instillato in alcuni di voi delle curiosità riguardo all’annoso argomento 😊
Vi saluto e vi rimando alla prossima puntata! 😉

Napoli 23/12/2020
Articolo a cura di Tiziana Del Giudice
Foto di Claudia Del Giudice


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